Quai ouest

Andrea Adriatico ritorna a Bernard Marie Koltès in una produzione di Teatri di Vita realizzata in collaborazione con ERT, che ha debuttato nell’edizione 2013 del festival VIE.

Quai Ouest è un testo affascinante e misterioso, rappresentato per la prima volta in Italia. Un uomo vorrebbe morire. Buttarsi nel fiume in un posto deserto, nei pressi di un grande hangar, dopo aver messo due grosse pietre nelle tasche della giacca, per non rimanere a galla. E con l’acqua sporca e delle conchiglie che gli riempiono la bocca, sparisce in fondo al fiume come la ruota sgonfia di un camion. Ma qualcuno si butta dietro di lui e lo ripesca. Fradicio, tremante, arrabbiato, chiede: “Cosa vuole da me?”. La sua macchina è sempre lì, ma il motore è fuori uso e le ruote sono state bucate. “Cosa vuole da me esattamente?”.

Quai Ouest è una delle opere più affascinanti e misteriose, di seducente raffinatezza linguistica, di Bernard-Marie Koltès (nella foto), scritta al rientro da un viaggio in America, dove lo scrittore francese rimane colpito dalla visione di un grande hangar in un porto. E’ un testo che parla dell’emergenza che viviamo, dei conflitti e delle migrazioni, temi cari a Koltès, che Andrea Adriatico ha messo in luce nei tanti attraversamenti che ha compiuto nella sua opera.

Dopo gli omaggi a Koltès negli anni ’90 (l’ultima notte; fuga; là dove ci si vede da lontano, tra il 1991 e il 1994) e dopo Il ritorno al deserto (prima rappresentazione assoluta in Italia, 2007), Adriatico ritorna ancora una volta a confrontarsi con il “suo” autore più frequentato, mettendo in scena per la prima volta in Italia Quai ouest. Lo spettacolo, che il regista dedica “agli aquilani, agli emiliani, a chi trema…”, rappresenta il principale sforzo produttivo di Teatri di Vita nel 2013, ed è realizzato in collaborazione con ERT.

In scena: Anna Amadori, Gabriele Duma, Olga Durano, Gianluca Enria, Francesco Martino, Maurizio Patella, Selvaggia Tegon Giacoppo, Florentin Tchinda Mohamed; immaginazione tecnica Carlo Quartararo; cura Monica Nicoli, Saverio Peschechera; scene e costumi Andrea Barberini; aiuto regia Paola Bolelli; tecnica Rabii Sakri; assistenza Angela Grasso. Produzione Teatri di Vita – Bologna, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione, con il sostegno di Mibac-Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna.

Lo spettacolo ha debuttato all’interno del VIE FESTIVAL, il 26 maggio 2013 a Finale Emilia in provincia di Modena.

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