le ceneri di beckett

RASSEGNA STAMPA

“Su una linea di solitudine si muove Iris Faigle che propone la destrutturazione di un breve testo del drammaturgo irlandese, di cui rimane l’intensità dolorosa permeata però dalla forte cultura tedesca dell’attrice, a partire dal cinema espressionista. La sua figura immobile, che avanza su un carrello per tutta la lunghezza della sala, costringe lo spettatore a confrontarsi con una maschera distrutta dall’emozione della parola. Quest’ultima ritma l’avvicinamento con il pubblico attraverso il meccanismo della ripetizione in una crescente dimensione onirica”

(Nelsy Leidi, “Il Manifesto”, 15 maggio 1990)

 

“L’angoscia esistenziale delle parole del grande drammaturgo si traduce in una folgorazione visiva che prende a prestito la nera e grottesca atmosfera espressionista. Una donna su una sedia, interpretata da Iris Faigle, è trainata in un lungo corrodoio di cenere verso il pubblico, come un allegorico trionfo rinascimentale, i cui simboli sono pochi fiori, una sveglia elettronica e la lingua spezzata e “insignificante” della comunicazione quotidiana”

(Stefano Casi, “l’Unità”, 16 maggio 1990)

 

 

Il video dello spettacolo è stato presentato per la prima volta il 17 novembre 2006, al Cinema Gnomo di Milano, nell’ambito della rassegna Rockabeckett. Rapide e lente amnesie uno (14-23 novembre 2006) a cura di Fabio Francione, organizzato dall’Ufficio Cinema del Comune di Milano nel centesimo anniversario della nascita di Beckett.

 

Nel 2009, in occasione dei 20 anni di sua attività artistica Andrea Adriatico riprende lo spettacolo senza alcuna variazione, con il titolo Dondolo.