L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi

In Cina! In Cina! In Cina! Sembrano lontane parenti delle tre sorelle di Cechov… Eppure sono tre decadenti e decadute gran signore (o signori?) autoesiliate in una Siberia da cui non riescono a uscire, assediate da lupi affamati… Sono Irina, la Madre e la signora Garbo, tutte in corsa verso qualcosa, in un caleidoscopico delirio camp.

L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi è uno dei testi più travolgenti di Copi, che nelle vesti della signora Garbo l’ha portato in scena a Parigi nel 1971 con la regia di Jorge Lavelli.

La commedia è un inesauribile accavallarsi di colpi di scena che ogni volta modifica completamente ogni riferimento, a cominciare da quello sessuale. E’ il trionfo del delirio transgender e psichedelico, che esplode in una graffiante comicità. Si ride di cose atroci, mentre il mondo alla deriva rappresentato in quella capanna nella steppa assomiglia sempre più al nostro mondo scardinato.

La strampalata storia di Irina e della Madre nella steppa, sempre in procinto di partire per un altrove che non esiste, mentre ricevono la visita di personaggi come loro senza un’identità e un sesso definitivi, è una vera cavalcata nella più sfrenata fantasia, che moltiplica la comicità di Copi per descrivere con il sorriso l’umanità lacerata dei nostri tempi. Un’umanità dove “la difficoltà di esprimersi” ha l’immagine atroce delle mutilazioni: fisiche, umane, sociali.

Lo spettacolo ha ricevuto una nomination per il premio Rete Critica da parte di Roberto Rinaldi (Rumor(s)cena), con la seguente motivazione:

“Sembra tutto sovraccarico e ridondante ma la materia drammaturgica e teatrale di Copi viene resa con un’esemplare leggerezza dal regista Andrea Adriatico, esaltata dalla recitazione superlativa delle tre bravissime protagoniste affiatate e in grado di reggere la scena all’aperto a pochi metri dal pubblico che si diverte non senza cogliere un messaggio di sconforto alla base della commedia”.

Lo spettacolo ha vinto l’edizione 2012 del Premio Facebook/Short Theatre (referendum on line sullo spettacolo più gradito dagli spettatori al festival Short Theatre).

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