Ecco quello che chiederemo sulla cultura ai candidati
ACCADE piano, accade in periferia. Ma accade. Abbiamo invitato a Teatri di Vita i cinque candidati a sindaco di Bologna a discutere di cultura. Si comincia, domani pomeriggio alle 17.30 con Flavio Delbono. A questo punto va fatta una premessa: chi scrive è un idealista. E rivendica con orgoglio il suo diritto a vivere con questa pia illusione che di questi tempi fa spesso fare la parte dello scemotto. Orbene, scorrendo gli scarni programmi elettorali dei nostri cinque, non una riga è spesa davvero sulla cultura. Mi si potrebbe obiettare che cultura è università, o culto del rosario, o sostegno dell’ associazionismo… vero. Ma la cultura di cui il mio idealismo vorrebbe nutrirsi è d’ altro livello e si chiama cultura del vivere, progetto dell’ uomo. Per chi, come me, sta consumando la parte fertile della sua vita annegando nella patriottesca ideologia da culto del «forza Italia» ed è (ahilui) rimasto ancorato all’ idea che la società progredisca davvero quando progrediscono le sue menti e si ricordano che esiste un’ aria da proteggere, una qualità della vita da difendere, un tempo per il pensiero da rispettare, uno spazio dei sorrisi, una dinamica per l’ infanzia, una poesia per l’ essere anziani, immaginarsi di votare qualcuno oggi è un vero dilemma.