Jackie e le altre

“La maestà si vede e non si vede.
Occorre un buon portamento del capo, da imbrigliare e fissare in una foto,
come ostaggi di se stessi. Come amanti di se stessi.”

I personaggi di Elfriede Jelinek (Premio Nobel 2004) non sono altro che corpi che danno parole.
Le loro parole cercano identità, non personificazioni.
Jelinek congela la storia e procura una visione “mitica” dell’esistenza.
Come con Jackie Kennedy Onassis, eroina e metafora del femminile contemporaneo.
O con Jörg Haider, il leader austriaco preda di un delirio populista alla nazione.
Il nostro raccontare il mito parte da qui, da queste parole, da uno sguardo tagliente sul mondo, deluso, scanzonato, eppure acuto, che sa di vita.
Parte dalle nostre Jackie.
E dalle altre… in una moltiplicazione, infinita.

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