
Una porta, una festa, una città
Per pensare alla nascita e allo sviluppo di un gruppo teatrale tanto anomalo come il K.G.B. & B,. occorre non perdere di vista la reale influenza dello spazio e della città dove opera. L’anomalia di una formazione teatrale che si presenta come “compagnia” omosessuale sta nella difficoltà di trovare una collocazione nelle categorie consuete che animano l’attività teatrale.
Il Kassero Gay Band & Ballet non può essere considerato una compagnia professionistica, ma, d’altra parte, non si tratta neppure di un gruppo amatoriale. Non nasce da motivazioni strettamente teatrali eppure vive utilizzando il teatro come strumento espressivo indispensabile. Non ha fondatori storici e non viene identificato con gli attori: i suoi
protagonisti vivono un ricambio continuo, non dipendente da motivazioni artistiche. E non è possibile parlare della ricerca teatrale del K.G.B. & B. come di un cantiere laboratoriale che affronti in maniera approfondita mezzi e tecniche dello specifico teatrale.
Il K.G.B. & B. fonda la sua esistenza su una necessità: la festa. Il carattere dissacratorio, delirante e fortemente ironico delle azioni spettacolari della compagnia bolognese del Cassero di Porta Saragozza rientra nei canoni del teatro omosessuale, riproponendone l’aspetto di agitazione e propaganda. Non a caso il gruppo nasce a Bologna, in un Comune proverbialmente all’avanguardia, e, per di più, in una città da sempre considerata nel panorama nazionale come fucina del personaggio comico per eccellenza. Il genere comico viene utilizzato dal gruppo del Cassero attraverso centinaia di macchiette, di piccoli personaggi, di situazioni dove l’ironia e un forte carattere dissacratorio sono il perno di tutta l’azione spettacolare. L’aspetto satirico non solo è rivolto al mondo omosessuale, ma è anche in grado di ironizzare sulla politica cittadina, sui capolavori della cultura italiana, sui problemi sociali.
Il K.G.B. & B. ha individuato li teatro come l’unico strumento possibile per manifestare e dichiarare una presenza attiva all’interno della vita cittadina. Non si tratta solo ed esclusivamente del gruppo teatrale di un circolo “diverso”, dove il gioco scenico inizia e muore in un delirio en travesti che utilizza doppi sensi, trasformazioni del linguaggio dal maschile al femminile, per una funzione di semplice animazione da ambiente omosessuale: il K. G. B. & B. ha una importante connotazione politica, anche se indubbiamente distante per idealità e forme da quello che fu li teatro “frocio” degli anni Settanta.
Mentre la politica del movimento omosessuale si muove mettendo a punto precise strategie d’azione dove all’impatto delle proposte politiche non corrisponde più un forte ‘disturbo’ anche sul piano tattico, il gruppo bolognese del Cassero trova nel teatro l’espediente per ribadire con forza una presenza politica che ancora partecipi, ma con modernissima ironia, dei travestimenti verbali e di costume al femminile. Nascono così le ‘rassegne’ del Cassero, piccoli contenitori di serate d’arte vari e spettacolo, dove immancabilmente il K.G.B. & B. riesce a trovare in una azione spettacolare la sintesi fra la teatralità intesa come festa e la presenza scenica come mezzo di agitazione e propaganda.
Bologna Russa è stata, in questo senso, tra le rassegne più riuscite della più recente programmazione del locale, dove agli spettacoli si sono alternate feste, mostre, e perfino un dibattito con un omosessuale russo in visita a Bologna. Il titolo della manifestazione (ottobre 1988) univa il riferimento alla moda sovietica alla parodia del titolo dell’iniziativa estiva dell’Assessorato alla Cultura del Comune Bologna sogna. L’azione del K.G.B. & B. fu Il grande ballo delle ributtanti, sfilata di surreali personaggi al tempo degli Zar durante un immaginario ballo di corte. A conclusione del delirio Alessandro Fullin, nelle vesti di “Anastasia la smemorata”, recitava la poesia Pazza Varsavia (poi ripresa in altri parties) che finiva con la proposizione ‘rivisitata’ dello slogan ufficiale del Ministero della Sanità contro l’Aids “Comunismo: se lo conosci non ti uccide”.
Nella ‘scomodità’ del gruppo sta la sua forza: in un panorama teatrale dove ogni produzione richiede una precisione meticolosa in ogni componente, il caos del K.G.B. & B. riporta l’attenzione su una modalità del fare teatro libera da vincoli troppo stretti e che si muove improvvisando spettacoli per il solo gusto di vivere un senso di festa e di delirio.
lI piccolo palcoscenico del circolo omosessuale bolognese è stato in grado di raccogliere in un luogo di felice posizione fermenti diversi, scambi intellettuali e proposte culturali, ed è oggi uno dei luoghi dove più facilmente passano realtà teatrali di indubbio interesse: alcune di queste sono anche state prodotte dal Cassero stesso, come il Teatro di Base con lo spettacolo Nozze da Elias Canetti (selezionato per il Festival di Santarcangelo 1989) e come il cabaret di Roxana, due delle realtà bolognesi che, con i lavori del K.G.B.& B., con gli spettacoli ispirati ad Oscar Wilde scritti ed interpretati da Alessandro Fullin e con la ricerca del teatro-poesia di Marco Barbieri per l’interpretazione di Emanuela Grimalda, portano la sigla di “Cassero Production”. Con le realtà ‘esterne’ al Cassero si confrontano molti dei componenti del K.G.B. & B. approfondendo specifici linguaggi teatrali e proponendosi “sul mercato” pur senza tralasciare l’attività interna alla compagnia (e il lavoro di Marco Barbieri da una parte e quello di Alessandro Fullin dall’altra ne sono stimolanti esempi). Sono proprio questi artisti a costituire alcune delle
novità più interessanti del teatro a Bologna, quella dei “teatri indipendenti” – come recita il sottotitolo della manifestazione Loro del Reno organizzata nel maggio 1989 dal Cassero con altre due esperienze di produzione e programmazione teatrale bolognesi: Baule dei Suoni e Studios.
È difficile poter pensare che un circolo omosessuale come quello gestito dal “Circolo 28 Giugno” riesca a creare un interesse di pubblico sempre crescente. I sostenitori del K.G.B. & B. sono senza dubbio per la stragrande maggioranza omosessuali o amici di omosessuali, ma
l’interesse sembra pian piano iniziare a coinvolgere una fetta sempre più ampia di persone, anche se tutte appartenenti a riconoscibili ambienti culturali. Per molti bolognesi il Cassero di Porta Saragozza e il K.G.B. & B. sono ancora un mistero, ma la loro storia prosegue senza soste fra una porta, una festa, e una città.
Pubblicato nel volume Teatro in delirio. La vera storia del K. G. B. & B., a cura di Stefano Casi, Centro di Documentazione Il Cassero, Bologna 1989