Debutta, a Sansepolcro, “Sette bambine ebree. Un’opera per Gaza”, il nuovo spettacolo di Andrea Adriatico, prodotto da Teatri di Vita, dopo le anteprime di Rovigo, a Bologna e.
Lo spettacolo affronta in modo diretto, attraverso il testo di Caryl Churchill, la tragedia di questa epoca in Palestina. Nel 2009, impressionata dalla devastante campagna militare Piombo fuso lanciata da Israele su Gaza, Caryl Churchill scrive una breve composizione teatrale in 7 parti. Sono 7 dialoghi di persone adulte riferiti ad altrettante bambine nel corso della storia, dalle persecuzioni naziste alla creazione dello Stato di Israele fino ai bombardamenti su Gaza. Un testo poetico e spiazzante, un sussurro e un grido, che mette al centro l’infanzia come capro espiatorio, testimone innocente o pretesto per le decisioni dei grandi.
Caryl Churchill, nata a Londra nel 1938, ha esordito all’inizio degli anni ’60 come autrice di radiodrammi polemicamente antiborghesi ed è oggi considerata la più importante e più rappresentata autrice inglese vivente. La sua prima commedia Owners fu prodotta nel 1972 dal Royal Court Theatre. Tra le sue opere più significative, sempre portatrici di tematiche come il femminismo e le politiche sessuali, l’abuso di potere, il colonialismo e la guerra: Cloud nine, Top girls, A mouthful of birds, The Striker, Mad forest, A number, Far away.
Appuntamento con “Sette bambine ebree. Un’opera per Gaza”, con l’interpretazione di Anas Arqawi, Nicolò Collivignarelli, Olga Durano e Sofia Longhini, alle anteprime a Opera Prima Festival di Rovigo il 13 giugno 2025, alla rassegna Ipotesi d’amore a Bologna il 16-17 giugno, a Pergine Festival a Pergine il 12 luglio, e infine alla prima nazionale al Kilowatt Festival a Sansepolcro il 16 luglio.
In autunno si prosegue il 20 settembre a Roma (Spazio Rossellini), il 23-26 settembre a Bologna (Teatri di Vita), il 26-27 ottobre a Ferrazzano – Campobasso (Teatro del Loto), il 29 ottobre-1 novembre a Cagliari (Teatro delle Saline) e il 21-22 novembre a Tirano (sondrio (Sala I. C. Trombini).